I nemici del venditore: l’abitudine.
La professione di vendita è intimamente correlata alle persone che la esercitano. E questo nel bene e nel male.
Certo, tutti si aspettano di vedere persone fortemente motivate e determinate entrare in campo e risollevare le sorti dell’azienda in poco tempo, ottenendo successo ed incremento della clientela soddisfatta e pronta ad ampliare il business dell’azienda.
Possibile e realizzabile, ma richiede una forte dose di autocontrollo e capacità di gestire empatia e motivazione nel raggiungere i risultati assegnati.
Nella normalità di tutti i giorni, soprattutto in tempi di incertezza come quelli in cui ultimamente tutti viviamo, bisogna combattere non solo con gli agenti esterni ma anche contro quelli che si annidano nel nostro umore quotidiano e tendono a fare da zavorra alle più rosee aspettative.
Uno degli agenti patogeni che remano contro ai buoni propositi di ogni venditore è subdolo, e si fa forte della conoscenza che ha maturato nelle nostre azioni nel corso degli anni, l’abitudine.
La vendita richiede un continuo cambiamento di scenari, risorse, conoscenze, iniziative ed attività e per chi è anche introverso non c’è cosa più difficile da fare che iniziare a sperimentare cose nuove.
La novità genera ansia e paura di commettere errori che possono ricadere direttamente sulla propria persona e non c’è niente di peggio che vedere i propri errori evidenziati alla prima riunione vendite.
Procedere invece sul solco delle proprie abitudini di approccio e gestione delle opportunità commerciali evita di intraprendere una strada diversa, di impegnarsi troppo, e di mettere in gioco la propria zona di comfort, per rischiare qualcosa di innovativo.
L’abitudine di una azione commerciale abitudinaria, sempre uguale negli anni, garantisce stabilità e continuità di risultati mediocri.
Alla fine però erode l’anima del venditore, che rimane sempre nelle stesse funzioni aziendali, non cresce di livello, non ambisce a rischiare nuovi ruoli di responsabilità e prosegue nel difendere le solite abitudini di tutti i giorni.
Vendere con successo è cambiare abitudine.
Il cambiamento non è una azione che si sviluppa nel futuro, nasce e vive nel presente.
Aspettare di cambiare qualcosa di se stessi, della propria attività e della propria professione, proiettando il progetto di cambiamento ad un futuro anche prossimo presuppone di ritornare sul percorso abitudinario di fare sempre le stesse cose.
Vincere l’abitudine di essere sempre quello che si è, senza proiettare le proprie aspirazioni e voglia di migliorare e/o crescere al di là del proprio recinto, è forse la sfida più grande che un professionista possa affrontare.
Nella vendita lasciare la propria comfort zone, il proprio fatturato acquisito e ricorrente, i propri clienti consolidati e le modalità di contrattazione scontate per iniziare una nuova attività in una nuova realtà in cui magari si ricomincia tutto da zero, richiede una conoscenza di se stessi forte e di saper discernere sui reali bisogni interiori che guidano la motivazione.
L’abitudine ha un grande nemico con il quale ognuno di noi è in grado di allearsi, il cambiamento.
Ora e subito iniziamo a fare una nuova azione che interrompe quello che sappiamo essere consuetudine e assuefazione.
L’abitudine è il vizio di ripetere sempre le stesse azioni, accendersi sempre la stessa sigaretta, interrompere un vizio fa male, ma ci condurrà oltre e ci aprirà gli occhi verso nuovi scenari ed a una nuova consapevolezza di vita professionale e personale.
Siamo deboli solo se ci convinciamo di esserlo.
Iniziamo ora a cambiare e non fermiamoci fino a che non avremo raggiunto il nostro nuovo obiettivo.
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