Vendere è umano: l’invidia

Nelle aziende di qualsiasi dimensione abbiamo detto che quello che fa la differenza sono le persone.

Queste persone hanno ( abbiamo ) tutte un tallone di Achille che può rendere difficile, se non vana, l’azione di sviluppo in azienda, l’invidia per i colleghi

Ottenere risultati costantemente, avere acquisito una posizione dominante, essere portati dal management continuamente come esempio, essere benvoluti da tutti, avere una vita di successo anche fuori l’azienda sono alcuni degli aspetti che fomentano il rancore degli invidiosi verso i colleghi, e nelle squadre di vendita si aprono delle vere e proprie faide di rivalità.

Ma perché nasce l’invidia in una organizzazione come quella commerciale in cui la collaborazione e lo spirito di squadra sono universalmente riconosciuti come la base per il successo? 

Probabilmente perché nella vendita si tende a somatizzare troppo il risultato proprio ed altrui.

Si vede sempre il bicchiere mezzo pieno di chi ha ottenuto successo, al posto nostro.

Se solo usassimo il lato positivo dell’invidia, quello che genera emulazione, stimolo a voler fare come gli altri non contro gli altri.

Proprio in questi momenti infatti è possibile ottenere spunti preziosi per il nostro miglioramento, se solo non ci concentrassimo sulla persona, invece di analizzare obiettivi e risultati, che possono essere un esempio utile per il nostro futuro.

Invece ritorniamo al bicchiere mezzo pieno. Ottenere successo gratifica, emoziona, rafforza. Vedere il successo passare agli altri genera delusione, irritazione, rabbia.

Se i numeri della vendita girano dalla parte di coloro da noi considerati non all’altezza del compito, senza troppa competenza, baciati dalla fortuna o facilitati da conoscenze ed agevolazioni, il sentimento logorante cresce e diventa incontrollabile, portando anche i più austeri ed irreprensibili manager ad una regressione primordiale dove l’emozione viene guidata dalla medievale concezione  “ mors tua vita mea “ .

Quali sono i segnali di chi cova dentro questo sentimento negativo? Vediamo se ne riconoscete alcuni presenti nelle nostre aziende.

  • Vedono nero anche quando splende il sole 

Continua attesa del peggio anche quando le cose sembrano volgere al meglio, essere oracoli di sventura è quasi una missione e dà loro soddisfazione, il loro motto “ …ve lo avevo detto “;

  • Mentono sapendo di mentire

Negazione della verità anche dinanzi alla evidenza contraria per non dare soddisfazione alla controparte;

  •  Insensibili al cambiamento 

Volere essere sempre al centro dell’attenzione e non cedere mai la propria posizione per qualcosa di nuovo. Ogni variazione, o peggio, errore costituisce un dramma esistenziale, lo status quo garantisce continuità e sicurezza;

  • Fanno di una fiamma un incendio

La mancanza di cambiamento genera la paura delle improvvisazioni e degli imprevisti. “ Capitano tutte a Me…” è lo slogan di questa situazione;

  • Passivi alla negatività

Lasciare sedimentare e crescere convinzioni errate conduce a ingigantire situazioni che nella realtà sono solo soggettive :“ Quello/a li proprio non lo/a sopporto…” e si aggrappano a questo stato d’animo invece di lasciar scorrere via e passare oltre.

  • L’erba del vicino è sempre più verde

Per garantire e giustificare la propria posizione di chiusura si tende a non voler accettare la diversità degli altri. Continuamente paragonarsi al successo altrui incrementa la mancanza di stima in se stessi “ A quello/a va sempre tutto bene… “ 

Potremmo continuare con molti altri spunti come la mancanza di amicizie, la noia nella loro attività, la mancanza di empatia e di riconoscenza, etc..

Nella squadra di vendita come combattere queste figure negative? 

Semplicemente non combattendole ma aprendo un percorso di dialogo e collaborazione in cui la persona, che vale, si riesca a riconoscere ed accettare da un altro punto di osservazione.

Insieme spostare l’atteggiamento di chiusura ad uno di accettazione delle proprie criticità vedendole come punto di partenza di una possibile evoluzione in positivo.

Le altre fuori dall’azienda, prima possibile.

Voi come gestite queste persone nella vostra squadra di vendita?

Volete approfondire i temi di questo articolo per la vostra azienda? Volete pianificare formazione per la vostra forza vendita? Contattateci o iscrivetevi alla nostra newsletter sul sito web  https://community.ilcommercialethesalesman.com . 

Photo by Aarón Blanco Tejedor on Unsplash 

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