Social Credits il lato oscuro del Social Network.
Orwell non avrebbe potuto pensare meglio una realtà sociale in cui tutto è controllato da tutti, che sono controllati dal tutto.
Ecco allora che quando giungono notizie di come l’uso dei social network venga ricondotto ad una moderna forma di controllo da parte delle autorità di grandi nazioni lo scenario di un mondo ipotetico cambia radicalmente, diventa realtà.
Sfruttare, o meglio assoggettare, le potenzialità della rete nell’incentivare le azioni delle persone, in alcuni comportamenti piuttosto che altri, per trarne un vantaggio personale sembra l’esca perfetta per la fine della libertà personale.
Potenze mondiali stanno utilizzando la presenza multimediale degli abitanti del proprio paese convogliando i dati di traffico, le tracce di navigazione e di commercio on line, in un sistema a crediti che genera un punteggio collegato ad algoritmi di valutazione tipologica.
Maggiori sono determinati comportamenti maggiori saranno i punti acquisiti.
L’applicazione può sembrare utile per certi aspetti di governo di alcune situazioni di vita ( guida pericolosa, fumare in zone non fumatori, uso eccessivo di videogiochi , diffusione di notizie false,… ) consentendo di collezionare crediti che possono indirizzare all’uso di comportamenti virtuosi, per acquistare generi di utilità familiare, partecipare ad eventi, e ad ogni iniziativa che dal virtuale può avere in riscontro nella vita di tutti i giorni.
- Ma chi definisce cosa è giusto o sbagliato per una persona rispetto ad un’altra?
- Chi decide che non il adottare un comportamento effettivamente significhi esserne contrario ?
- Chi stila la matrice di assegnazione dei punteggi tra buoni e cattivi comportamenti / persone ?
Legare la presenza social di una persona a punteggi che crescono o diminuiscono in base al loro comportamento è l’inizio della fine di ogni forma di democrazia.
Il contatore digitale della nostra presenza sulla rete genera ogni giorno milioni di tracce che se usate per fini di classificazione, positivo/negativo, trasformano il mondo in un Grande Fratello.
Cosa possiamo fare per evitare tutto questo ? Molto poco viste le risorse che per avviare un sistema del genere vengono messe in campo.
Sicuramente proseguire nella traccia iniziale per cui i social network sono nati. Condividere per il piacere di farlo, per conoscere e arricchire la propria esperienza e partecipazione in contesti finalizzati sia al business che all’interesse personale, ma senza violare la libertà di autodeterminazione di nessuno.
Voi cosa ne pensate?
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