Vendere è umano: il rispetto.
La vendita è una disciplina che richiede una forte interazione fra persone, all’interno o all’esterno dell’azienda.
E’ fondamentale che tra le persone si stabilisca una connessione in grado di sviluppare empatia e collaborazione.
Quando questo avviene ha inizio la relazione professionale, ma questa situazione è sempre condizionata dalla contrapposizione dei ruoli, venditore verso manager o venditore verso cliente, o viceversa.
Ognuna di queste persone tende a giocare nel proprio ruolo i propri interessi.
Se l’obiettivo è stabilire relazioni che durino nel tempo e producano risultati positivi, ognuno, manager in azienda o professionista della vendita sul campo, deve adoperarsi per favorire una apertura nelle relazioni con la controparte.
Il modo migliore per farlo è operare trasmettendo sicurezza e gentilezza.
- Sicurezza, nel presentare le proprie idee, suggerimenti, proposte, richieste di collaborazione con l’empatia e la cordialità necessarie a far percepire al proprio interlocutore il desiderio di condivisione ed accettazione di quello che si comunica mantenendo il rispetto delle idee e punti di vista altrui.
- Gentilezza, nel non voler affermare a tutti i costi le proprie idee e proposte, rimanendo sempre un passo di lato ed in attesa della approvazione a partecipare della controparte. Coinvolgere per convincere, ma senza sconfiggere, trasmettendo disponibilità ed interesse per le situazioni, personali o professionali, di chi si ha davanti o si incontra per la prima volta.
Il rispetto è una forte leva di comunicazione nelle relazioni umane ed è un valore molto apprezzato nello svolgimento della propria attività professionale.
Riuscire a farlo percepire al proprio interlocutore mostrando autentico interesse al suo mondo, alle sue necessità e priorità sedimenterà fiducia e faciliterà una connessione interpersonale che diventerà sempre più solida ad ogni incontro.
Tutto questo può sembrare ovvio e semplice buon senso da applicare durante un incontro, ma non è quasi mai così.
Le priorità del lavoro, gli obiettivi, le chiusure di periodo, le difficoltà in azienda e nel mercato, le problematiche di vita personale, spostano l’asse delle nostre interazioni sempre più verso la ricerca di un contatto utilitaristico di rapida realizzazione.
Si entra in scena con in mente obiettivi ridotti all’interesse personale ed economico che poco spazio lasciano al rispetto delle aspirazioni e delle necessità altrui.
Guadagnare il rispetto del proprio interlocutore e vederlo riconosciuto da questi dinanzi ad altri, anche in propria assenza, è la miglior firma su un contratto che un venditore possa mai ottenere.
E voi che ne pensate ?
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