La guerra dei network. Come gestire ed interpretare la vostra presenza sui social media e social network.
Fino a un decennio fa la rete internet era una innovazione circoscritta ad aree ben definite di utenti, aziende, universitá, pubbliche amministrazioni, ricerca,….iniziavano a crearsi le prime comunità di navigatori.
Con l’arrivo dei social network il fenomeno di aggregarsi in gruppi di discussione fra utenti ha fatto nascere le community: gruppi di confronto sui temi più disparati, e questo ha contribuito al boom dei social network.
Tanto successo e partecipazione inevitabilmente genera emulazione e competizione, e quindi, se prima la presenza era meramente partecipativa, con l’aumentare degli interessi e dell’audience, molti hanno compreso che le community potevano essere un efficace strumento per veicolare le proprie iniziative di business ed interessi.
La facilità di partecipare e la semplicità di utilizzo ha dato modo a chiunque di poter creare un gruppo di discussione e farlo diventare un catalizzatore di attenzione.
Viene da chiedersi quanto i gruppi di discussione siano spontanei ed originati dalla naturale esigenza di condividere le stesse passioni ed interessi in maniera spontanea.
Rispetto al passato sono stati e sono certamente un notevole passo avanti nel favorire la conoscenza reciproca di persone ed argomenti ma molti ne fanno un uso estremamente utilitaristico, cercando di erodere l’attenzione ad aggregazioni simili.
Sono molte le aree in cui i più scaltri networker ” usano ” gruppi e community per ottenere vantaggio competitivo : ricerca personale, vendite, avvio nuove società, …
Condividere rende trasparenti anche ai propri concorrenti. In passato era inconcepibile, ora genera un effetto contrario. Se a giudicare sono migliaia di persone che valutano le vostre pubblicazioni avrete un incremento delle possibilità di influenzare opinioni e scelte, nel bene e nel male.
L’allineamento tra positivo e negativo va comunque sempre a vantaggio di una amplificazione del positivo, quindi non dovrete preoccuparvi se nel vostro network entrano elementi chiaramente disturbatori o concorrenti. I follower, sia per quantità che per qualità, hanno sviluppato una notevole conoscenza e sensibilità di tutto quello che c’è nella rete.
Sanno scegliere ed evidenziare quello che è spontaneo dal promozionale così come il falso dall’originale.
Condividere con esperti del vostro settore, che inviterete a partecipare alle discussioni nella community, amplificherà ancora di più visibilità e partecipazione.
Entrare nella partecipazione mediatica dei social network faciliterà i vostri contatti ma vi inserirà in una continua competizione con altri soggetti che vedranno in voi non solo un ispiratore di cose da riutilizzare a proprio vantaggio ma anche un disturbatore da controllare e/o ridimensionare.
La guerra dei network è appena iniziata. Voi da che parte vi schierate e come la condividete?
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