Vendere tra Storytelling e Fake News.

Essere presenti, essere visibili, essere riconoscibili, sono questi alcuni degli indicatori di performance che si stanno affiancando alle tradizionali attività di chi opera nella vendita ed ha iniziato ad usare i social media .

Solo che esiste anche il rovescio della medaglia. Per incrementare questi indicatori e conquistare più audience, stanno iniziando a proliferare tanti contenuti e profili che sono cloni o fantasmi di quelli originali, modificati per poter dire e fare ciò che si vuole sfruttando la pervasività e facilità di incontro offerta dai social network.

A ben vedere questa sembra propria una delle caratteristiche, negative, nella evoluzione della specie venditore. Sentire definire negativamente cantastorie e bugiardi le categorie di vendita non è certo una novità, solo che oggi questi epiteti sono stati aggiornati, sempre in negativo, in fake news. Le fake news hanno la facilitazione di poter essere immesse in circolazione molto più rapidamente e con una pervasività che ai tempi dei cantastorie avrebbe richiesto mesi, ora basta un clic.

Altro aspetto che appare evidente è che la rete rende possibile il proliferare di fake news anche a persone che non sarebbero mai riuscite a realizzarle senza la quantità di informazioni oggi disponibile. Basta fare un collage di informazioni, modificarle a proprio piacimento, ed il venticello della menzogna è pronto a spirare.

Gli autori di queste iniziative sono facili da identificare. Si intrufolano nei gruppi di discussione, usano dei profili fantasma, sono particolarmente aggressivi nel dialogo, esprimono giudizi senza nulla conoscere del contesto, a volte usano notizie molto vecchie e le riadattano al momento e arrivano fino a minacciare chissà quali azioni negative a danno del target predestinato o commentatore di turno.

La cosa brutta è che in mezzo a queste ” fake persons ” esistono e si muovono persone reali, professionisti riconosciuti che usano gli stessi mezzi per spargere fango sui concorrenti diretti.

Come vendere in un contesto del genere ?

Mantenendo la propria coerenza e capacità di giudizio, senza farsi trascinare per il bavero da chi vuole solo alimentare provocazione e rabbia. Uno dei valori che la rete riesce a mantenere ed a tutelare è la riconoscibilità  del proprio operato, se questi è portato avanti con costanza e coerenza, indipendentemente dalle ondate dì negatività che costantemente si infrangono sulla propria rotta. Il tempo è il miglior alleato della verità. 

Come riconoscere le fake news ?

Esistono sistemi automatizzati che consentono di riconoscere le fake news tra milioni di contenuti, l’uso della tecnologia ( come Zipster )  semplifica la vita ma nella quotidianità ognuno di noi può seguire alcune regole semplici:

  1. guardare il titolo e l’impatto che vuole scatenare, molto spesso è avulso da altri contesti simili e non viene riportato o trova conferma in altre sedi;
  2. controllare la fonte che emette la notizia ( sito, dominio,..) come per le ricerche di falsi nelle frodi bancarie si presentano nomi molto simili ma con piccole inesattezze che segnalano la provenienza anonima;
  3. attenzione ai social, sono la fonte primaria di diffusione delle fake news e oggi i big stanno correndo ai ripari contro le ” post truth “, notizie non confermate che sembrano vere, ma non lo sono, ed iniziano a spandere dubbi generando audience e consensi;
  4. controllare, controllare, controllare. Se una notizia vi sembra fortemente inattendibile il vostro istinto vi darà una mano a verificare ogni singolo contenuto per trovare il problema ( estensioni, fonti, autore,…).

Ricordiamoci che queste azioni sono rivolte a provocare scompiglio,  a cambiare le carte in tavola,  a far emergere negatività laddove non ce ne sono, a usare terminologia di basso livello per attirare l’attenzione e raggiungere lo scopo di far condividere e diffondere la notizia falsa.

Voi come vi comportate contro le fake news o uno storytelling negativo ?

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